venerdì 17 febbraio 2012

...because the night belongs to lovers, because the night belongs to us ...

Buonasera a tutti ( ai miei fantastici 4!!). In questi giorni sono stata super impegnata, ma questa sera voglio condividere con voi un pensiero che ieri mi ha lasciato un'infinita dolcezza nel cuore... Si tratta della mitica Patti Smith, che ieri sera ci ha deliziati con una magnifica versione di Because the night , cantata con i nostri Marlene. Voi mi direte, cosa c'è di speciale?! C'è, c'è... La cosa meravigliosa sta nel fatto che la Smith dedichi ancora questo capolavoro al marito, dopo quasi 18 anni dalla sua scomparsa.Un amore tanto forte è raro, prezioso e io stasera lo auguro a tutti voi...

giovedì 9 febbraio 2012

Trainspotting

Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?
(Mark Renton)

martedì 7 febbraio 2012

Tra le donne del mito...

Questa sera traggo ispirazione da, udite udite,  l'isola dei famosi, e, in particolar modo, da quella gran "donna" che è Valeria Marini! Appena l'ho vista starnazzare come una vera papera, mi sono chiesta, come diamine siamo arrivati a questo?! Com'è possibile che noi, donne in cerca di ispirazioni e di "modelli", siamo nutrite dalla tv con tali scempi all'intelligenza umana? Ma comunque, non sono qui per fare  moralismi scontati, e quindi passo immediatamente all'argomento di stasera...

Immaginiamo, Parigi, anni 20, gli anni folli, la rinascita dopo la guerra, le piume, le paillettes, le perle, le frange e lei, una delle prime Flapper, un'icona, insieme al marito Francis Scott Fitzgerald, dei Ruggenti... Zelda Sayre Fitzgerald! 
Nata in Alabama nel 1900,in una perfetta famiglia del Sud, Zelda si distingue per i suoi atteggiamenti anticonformisti, che la pongono al centro di molti pettegolezzi cittadini.  Ma, ciò che segna profondamente la sua vita, è l'incontro, e successivamente il matrimonio, con il grande scrittore Francis Scott Fitzgerald. La coppia raggiunge  in poco tempo, soprattutto dopo la pubblicazione del romanzo "Di qua dal paradiso", una fama enorme e, all'apice della notorietà, si trasferisce in Europa, patria della Generazione perduta, dove frequenta i letterati più in vista  dell'epoca.
Ma la vita coniugale non è un idillo, le liti sono frequenti e la stabilità mentale di Zelda comincia a vacillare, tanto da essere ricoverata in una clinica a causa della schizofrenia. Ma il ricovero in ospedale non le impedisce di ultimare il suo primo ed unico romanzo "Save Me the Waltz" (un titolo troppo bello per essere tradotto a parer mio). Il suo rapporto con il marito ormai è naufragato, Scott intraprende una relazione adulterina, e la donna viene di nuovo ricoverata. Zelda morirà nel 1948 ( 8 anni dopo il marito) in seguito ad un incendio che distrusse l'ospedale psichiatrico, andando ad alimentare il mito della coppia tanto bella quanto dannata...




ecco per te un ultimo charleston Zelda...









Regola di Dorothy Parker...


"Se sei amara e sgarbata,
 se maltratti la gente per bene,
 se il mondo per te è una spazzatura, 
se non ti piaci neanche un po’,
 se la casa ti sta stretta, 
se l’idea di un uomo ti fa star male, 
stai per innamorarti di nuovo..." 

lunedì 6 febbraio 2012

Candy


C'erano una volta Candy e Danny, non esisteva nient'altro e tutto era oro.
Lui era bello e anche un delinquente con le palle. Vivevamo di sole e tavolette di cioccolata. Lui si arrampicava sui balconi, si arrampicava dappertutto, faceva qualunque cosa per lei, Danny caro... sei piombato nella mia vita all'improvviso e mi è piaciuto, ma Danny tu hai detto, hai promesso, hai indicato il cielo: quella si chiama Sirio o Stella del cane ma sono qui sulla terra.
Quanto amo questo ronzio nelle orecchie. Esiste un solo oggetto d'amore e non puoi essere tu, Danny il temerario. Candy è scomparsa.



Da "Paradiso + Inferno" (Candy) 

Per alcuni di noi, per cui la vita è o bianca o nera, o tutto o niente, o dentro o fuori, senza mezze misure...
l'essenza di ogni oggetto che possiamo possedere, dal più scontato al più raro, viene massimizzata, fondamentalmente privandosene. Perché solo la privazione aumenta il desiderio. E quando il desiderio è estremo, la sua percezione e intensità sono equivalenti a quelle di un orgasmo. Ebbene si. Bisogna fare l'amore. Fare l'amore con il cibo, con le proprie passioni, con la propria mente, con il proprio corpo, con il proprio uomo. E fare l'amore significa arrivare allo stremo delle energie fino a far male, a far mancare il respiro, a nauseare. Una sorta di masochismo paradossalmente rigeneratore, che si raggiunge solo rendendo esclusivo l'approccio con l'oggetto. L'abitudine è assuefazione che sminuisce il suo straordinario valore. Per questo bisogna fondamentalmente privarsene...

domenica 5 febbraio 2012

Così...

Mmm questa sera sono un po' a corto di idee!!! Mentre Roma trema sotto il gelo, i padri scaraventano i figli nel Tevere (sono ancora sconvolta), gli americani attendono palpitanti davanti alla tv il Super Bowl, Alemanno e Gabrielli litigano e  Romney trionfa in Nevada, io sono qua, circondata da 1,20 m di neve, facendo 1000 quiz per la patente, completamente nascosta da una coperta e inviando 1000 messaggi al minuto per tenermi in contatto con i miei amici ( lo so, è triste e soprattutto doloroso per il mio pollice, ma che ci vogliamo fare?!). Allora a questo punto vorrei introdurre un brillante argomento su cui discutere, ma sarà che ho le dita ghiacciate, sarà che non ho avuto una giornata particolarmente stimolante, le idee non vengono proprio. Quindi, siccome la musica parla più delle parole, vi lascio con questa magica canzone...